UOC Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ricostruttiva
ASST Gaetano Pini - CTO - Milano

Storia dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ricostruttiva dell’ASST Gaetano Pini CTO di Milano



L’ASST Gaetano Pini-CTO nasce nel 2016 dalla fusione di due realtà ortopediche con storica fama: l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini e il Centro Traumatologico Ortopedico con l’intento di rafforzare le due realtà attraverso una unione strategica di intenti.

L'Unità Operativa Complessa di Chirurgia della mano e Microchirurgia Ricostruttiva, diretta dal Dr Pierluigi Tos, che è attiva in entrambe i presidi ospedalieri, nasce proprio in questi anni e “unisce” le forze del reparto di Chirurgia della Mano fondato al CTO dal Dr. Aldo De Negri nel 1955, primo centro italiano di chirurgia della mano, e da quello del Gaetano Pini fondato dal Dr. Antonio Vespasiani nel 1980 che nel 1992 ha ricevuto la qualifica da parte della Regione Lombardia di "Centro di riferimento regionale per la Chirurgia della Mano".

Il Centro Traumatologico Ortopedico di Milano (CTO) rappresenta la culla della Chirurgia della Mano in Italia poiché è il primo reparto ad essere stato fondato in Italia, il 1° gennaio 1955 dal Dr Aldo De Negri, con la denominazione di “Divisione di Chirurgia Plastica e Ricostruttrice della Mano”. Il Dr De Negri fu un precursore nell’intuire come fosse importante e necessario che presso il CTO, che era allora parte dell’I.N.A.I.L., si creasse e si sviluppasse una equipe specificamente rivolta al trattamento delle patologie infortunistiche della mano, in aumento esponenziale in ragione del fenomeno dell'industrializzazione postbellica. In quel tempo il reparto contava 94 letti e i chirurghi erano Remotti, La Rosa, De Albentis, La Manna, Del Duce, Lucio Maturo.
Aldo De Negri fu un Maestro per la sua grandissima casistica operatoria, attraverso la descrizione di moltissime procedure all’avanguardia in quei tempi: descrisse varianti di tecniche di aponeurectomia selettiva per la malattia di Dupuytren, la “pollicizzazione” del dito medio, l’ampliamento della prima commissura, l’amputazione “estetica” delle dita lunghe, interventi per la bouttoniere, e l’impiego dell’intascamento per risolvere problemi del mantello cutaneo.
Fu fondatore, con Augusto Bonola, Giorgio Brunelli, Leonardo Gui, Germano Mancini, Umberto Mangini, Ezio Morelli, Filippo Perricone nel 1962 della Società Italiana di Chirurgia della Mano (S.I.C.M.).
Il CTO può inoltre vantare di essere stato precursore nell’introduzione del trattamento in Day Hospital di varie patologie, in particolare nei campi della chirurgia della mano e dell’ortopedia pediatrica. Con il mutare delle condizioni di lavoro e delle abitudini di vita, si è sostanzialmente modificata anche la tipologia delle prestazioni che la struttura di Chirurgia della Mano è stata chiamata a fornire. Si è fortunatamente ridotto il numero degli infortuni lavorativi, e in parallelo sono andati aumentando i traumi dovuti ad incidenti stradali o in ambiente domestico e le lesioni in corso di attività sportive. Contemporaneamente si è enormemente accresciuta la richiesta di prestazioni chirurgiche per la cura di malattie di origine non traumatica, quali: l'artrosi della mano e del polso, le lesioni articolari e tendinee del polso e della mano caratteristiche della maggior parte delle malattie reumatiche e le sindromi canalicolari. Fino dai tempi di Aldo De Negri - che mise a punto una raffinata tecnica per il suo trattamento - il CTO rappresenta un punto di riferimento per la malattia di Dupuytren. Fin dal suo affermarsi anche la chirurgia di sostituzione protesica è stata particolarmente studiata, sviluppata ed applicata.
Negli ultimi dieci anni per motivi di vario genere è assai cresciuto il numero pazienti con lesioni scheletriche della mano e del polso. L’Unità Operativa infatti ha sviluppato una particolare esperienza nella stabilizzazione chirurgica di queste lesioni. Tale esperienza è stata messa a frutto realizzando brevi stages formativi a cui partecipano gruppi di due o tre chirurghi provenienti dalle varie regioni italiane. L’Unità Operativa è accreditata presso la SICM e la Regione Lombardia quale centro di I livello per l’urgenza della mano.
Succedette al Dr Aldo De Negri prima Gianfranco Codega nel 1978 poi Giuseppina Del Duce nel 1979 e poi Gianpiero Gobbato nell’89; collaboravano in quel periodo Maurizio Ghezzi e Laura Pozzoni dal 2001 al 2014 l’Unità Operativa è diventata Semplice all’interno di un reparto di ortopedia sotto la guida di Maurizio Musso; si aggiunsero all'equipe Maria Grazia Zecca, Matilde Cacianti e Vittorio Cefalo. L’unione con l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini è del 2016 quando il reparto ha ritrovato la sua autonomia d’azione.

Il Centro di Chirurgia della Mano dell'Istituto Ortopedico Gaetano Pini è stato fondato dal Dr. Antonio Vespasiani nel 1978. L’Istituto Ortopedico Gaetano Pini è tra i più antichi d’Italia fondato, pochi anni dopo l’Istituto Ortopedico Maria Adelaide di Torino (1872) nel 1874 come "Scuola dei Rachitici"; Diventato "Pio Istituto dei rachitici" nel 1881, nei primi anni del Novecento sotto la direzione di Riccardo Galeazzi la struttura vede gettate le basi di un ospedale ortopedico moderno quale oggi è.
Il Dr Vespasiani presente all’atto Ufficiale della nascita della Società Italiana di Chirurgia della Mano Italiano tenutosi al CTO di Firenze nel 1963, divenne poi assistente nella divisione di Chirurgia della Mano del CTO/INAIL di Milano nel 1964, diretta proprio dal Dr De Negri. Al Pini il reparto di chirurgia della mano era ubicato nello storico Padiglione Principe di Piemonte ed era dotato di una sala operatoria autonoma ove fu possibile iniziare un’attività di Day Surgery all’avanguardia per allora. Il Day Hospital svolgeva inizialmente circa 500 interventi l'anno poi diventati più di 800 nel 2000, oltre agli interventi svolti in regime di ricovero ordinario. L'organico del Centro poteva contare su due Aiuti, il Dr G Pagliughi e il Dr F Torretta e di 5 Assistenti. Tra i tanti medici che si sono avvicendati vi sono stati i dottori G Calori, U Dacatra, A Figini, V Pedrini, P del Bò, Biancardi, M Pivetta, D Capitani, A Pisetti, S Tessore, Tammaro, Reda, Cicogna, Manca e molti altri. Vista la notevole affluenza di patologia traumatica dell'arto superiore, del gomito, avambraccio, polso e della mano presso l'Istituto Ortopedico Gaetano Pini sono state ben presto sviluppate le tecniche di osteosintesi; a questo si affiancava il trattamento delle malattie degenerative come l'artrosi, la chirurgia dell'artrite reumatoide e la correzione delle patologie postruamatiche.
Molteplici gli argomenti e le tecniche innovative sin allora utilizzate: la via volare per la sintesi dello scafoide e la sintesi con placca "a L" in compressione per le fratture e pseudoartrosi di scafoide, le osteotomie di accorciamento del radio nell'osteomalacia del semilunare, l'osteotomia di estensione ed abduzione della base del I metacarpale nella instabilità trapezio-metacarpale, l'intervento di tenosospensione nella rizoartrosi, l'enervazione del polso nelle sindromi dolorose della radio-carpica, la fissazione esterna delle fratture della mano (con fili di K e fissatore di Joshi).
Questo Centro è stato fra i primi in Italia, già negli anni '90, ad utilizzare l'osteosintesi interna con placche e viti nel trattamento delle fratture, la protesi del caput ulnae dal 1998 (tecnica di Herbert), la protesizzazione della trapezio-metacarpale (protesi Linsheid della Clinica Mayo e quindi le protesi e gli spaziatori in Pirocarbonio), la protesizzazione totale del polso (Universal, Re-motion), e a sviluppare la chirurgia dell'artrite reumatoide.
Il Dr Vespasiani ha organizzato per la Società Italiana di Chirurgia della Mano il 25° Congresso Nazionale a Monza nel 1988 avente come tema: "Le osteosintesi della Mano". Dal 1999 l'Unità Operativa è stata quindi diretta dal Dr Ferruccio Torretta aiuto della divisione che si è avvalso, nel tempo della collaborazione del Dr V. Pedrini, Dr U. Dacatra, Dr.ssa P. Del Bò, Dr.ssa J.C. Mesina, Dr.ssa S. Odella ed i Dr.i V. Cefalo, E. Vignali. Da allora è stato ulteriormente sviluppato lo studio dell'osteosintesi per la stabilizzazione delle fratture con mobilizzazione precoce del polso e della mano. In particolar modo lo sviluppo dell'osteosintesi con viti a stabilità angolare ha permesso a questo Centro di venir scelto nel 2003 dall'AO Study Group come Centro di Studio di nuove placche. Nel 2006 il Dr Torretta ha organizzato in qualità di co-Presidente il Congresso Nazionale della Società svoltosi a Milano a Palazzo della Borsa.
Sino dal 1994 il centro ha sviluppato importanti progressi nell’impiego della tecnica artroscopica per la visualizzazione intra-articolare delle articolazioni radiocarpica, mediocarpica e delle piccole articolazioni della mano. Da allora questa metodica diagnostica e terapeutica viene utilizzata correntemente per il trattamento di fratture e lesioni legamentose intrarticolari, in particolar modo lesioni nello sportivo.

Dal 2016 con la fusione delle due realtà ortopediche con storica fama l’ASST Gaetano Pini –CTO la Direzione viene data al Dr Pierluigi Tos, già Presidente della Società Italiana di Microchirurgia, che amplia alla microchirurgia Ricostruttiva l’ambito terapeutico del reparto attraverso il trattamento sia dalle lesioni nervose periferiche che le perdite di sostanza complesse postrumatica o post escissione oncologica. Attualmente il reparto è composto da 10 chirurghi oltre al direttore - Dr.ssa Matilde Cacianti, Dr. Vittorio Cefalo, Dr. Ugo Dacatra, Dr.ssa Paola G. Del Bò, Dr. Maurizio Ghezzi, Dr. Maurizio Musso, Dr.ssa Simona Odella, Dr.ssa Laura Pozzoni, Dr. Maria Grazia Zecca.


Dr Aldo De Negri nel 1982 durante un Corso di Chirurgia della mano a Modena


Aldo De Negri, Giorgo Brunelli, Vittorio Salvi, Ezio Morelli – Fondazione della socità Italiana di Chirurgia della Mano nel 1962 sotto la guida del Professor Augusto Bonola – Cortesia Roberto Adani


IL CTO Come appariva nel 1929